A seguito della polemica che da un paio di giorni circola in rete sollevata da Valerio Scanu che in occasione della mancato invito al Coca Cola Summer Festival 2016 che si concluderà oggi domenica 26 giugno, chiama in causa Maria De Filippi in qualità di produttrice televisiva della Fascino PGT che ha organizzato l’evento,
ci siamo presi la briga di fare una piccola rassegna di artisti che in passato e anche in tempi recenti hanno denunciato le “criticità” di un certo “sistema” che ruota intorno al mondo musicale, che spesso lascia per strada i talenti migliori privilegiando prodotti “modaioli” o per così dire da “mero business”.In questo articolo potrete leggere il pensiero e le testimonianze di artisti diversi fra loro sia per estrazione musicale sia perchè appartenenti a “periodi” diversi ma accomunati dall’aver subito sulla propria pelle gli effetti a volte anche devastanti di logiche e strategie praticate da quello che nell’uso comune viene definito”sistema” e che oggi come allora ha mantenuto ferme e inalterate le sue ‘cattive abitudini’.
Il 21 marzo 2015 Sergio Caputo, dalla sua pagina Facebook, se la prende, senza giri di parole, con Radio 105, rea di non volergli passare alcun brano del suo ultimo disco “Pop, Jazz and Love”. Il cantautore pubblica uno status che recita esattamente in questo modo: «Comunico a tutti che – come mi informa il mio ufficio stampa – Radio 105 non passerà alcun brano del mio nuovo album “Pop, Jazz and Love” in quanto “non in linea con la radio”. Ne consegue che ciò che si sente in alcuni network non nasce dai gusti del pubblico, ma da un filtro dai criteri quantomai oscuri esercitato da – tipo – due o tre persone che decidono quali artisti debbano esistere e quali no. In attesa di spiegazioni, consiglio cortesemente a tutti i miei estimatori di non ascoltare più questa radio» e ancora In che modo il mio nuovo album non sarebbe compatibile con la linea editoriale di 105 è al di là della mia capacità di intendere. […] Il fatto è che – lo sanno in molti ma nessuno lo dice – c’è una lobby delle radio che decide chi nella musica debba esistere e chi no».E poi giù l’affondo: «E arriviamo al punto. Lo sanno tutti e nessuno lo dice: c’è una lobby di radio che si sono unite per dominare la musica, la discografia, le edizioni, inzuppare il biscotto nel live, e guadagnare percentuali di vario tipo dagli artisti che mettono in onda. C’è una etichetta discografica associata a tre grossi network in particolare (indovinate voi quali), e guarda caso quelle radio trasmettono solo gli artisti che ne fanno parte (ed eventualmente quelli enormi che non è possibile ignorare per questioni di audience). Ci sono artisti di questa etichetta che scrivono i pezzi di tutti gli emergenti. Ma se sei un emergente non sponsorizzato, non hai nessuna possibilità di passare in radio. Questo in termini schietti si chiama monopolio, e in Italia sarebbe proibito, ma nessuno parla. Perché? Omertà».
Francesco Baccini raccconta la sua esperienza : Se vai controvento ti fanno sparire «Il potere non ama la creatività perché non vuole che la gente pensi – per cui bisogna fare canzoni che non facciano pensare. E’ mai possibile che, in un momento come questo, non si senta una canzone che affronti un tema sociale? Quando si parla di dittatura mediale, poi, non si parla mai dei network radiofonici che hanno massacrato le orecchie di almeno due generazioni facendo passare della spazzatura sonora soltanto perché ci guadagnano sopra. Una volta la radio era al servizio della musica, oggi è la musica che è al servizio della radio. Per passare devi pagare il pizzo e rispettare certi crismi. Oggi uno potrebbe anche incidere “Imagine” che non te la passerebbero con la scusa che, non essendoci la batteria, non è radiofonica.» Così come Tenco è stato radiato dalla Rai per due anni dopo aver inciso “Cara Maestra”, Baccini lo è stato per cinque per il cd “Nomi e Cognomi” che conteneva canzoni su Andreotti e Renato Curcio. «Io vado controvento da 20 anni– continua Baccini- e da quel cd in poi il mio nome è nella lista nera. Non contento, due anni dopo feci un pezzo contro la televisione, “Sono stufo di vedere quelle facce alla tivvù,” per il quale il Tg 5 mi criticò con un lungo servizio. Fino a qualche anno fa ti censuravano, ora, invece, ti fanno sparire. Se sei un rompipalle il tuo disco non passa in radio, tu non vai in tv e la gente non lo sa. Era un meccanismo che stava colpendo anche De Andrè. Non passava in radio, non andava in tv e le nuove generazioni cominciavano a non conoscerlo. Per cui durante l’ultimo tour di “Anime salve” mi telefonava incazzato perché era costretto ad annullare dei concerti per bassa prevendita. Poi è morto e, per la gioia dell’industria discografica, è tornato in auge.»
Davide Flauto Il ragazzo dal “look emo” classe 1988, che partecipò alla nona edizione di Amici Maria De Filippi, l’edizione vinta da Emma per l’esattezza, che annunciò il suo ritiro dal mondo musicale, dalla sua pagina facebook perchè deluso da quello che anche lui chiama il “sistema” scriveva: Vi regalo tutto, e fanc*lo a certi sistemi di merd@. “Dietro un artista c’è sempre molta merda che si tende a nascondere, sinceramente quando inseguivo un sogno ero ingenuo e non avrei mai immaginato tanto, ma ora che il sogno è realtà da qualche anno, mi rendo conto che mi sbagliavo su tutto. Nessuno oltre a me e a chi mi vive accanto sa realmente cosa mi gira intorno e qual è davvero la realtà oltre ciò che traspare. “
Donatella Rettore intervistata nel periodo del Festival di Sanremo tra le altre domande, dopo aver considerato che le radio danno un’informazione sbagliata di quello che c’è in giro, alla domanda: Che motivazione si è data, sono logiche commerciali? ha risposto: Secondo me un po’ di mafia, un po’ di lobby si è creata all’interno dei grossi network. Passano sempre i soliti pezzi. Non so se è una questione di pigrizia ma è profondamente immorale. La maggior parte dei cantanti italiani sono sopravvalutati. Hanno degli uffici stampa che dicono delle cose talmente non veritiere che a volte mi lasciano interdetta. Ormai le classifiche non esistono più. Con tremila copie, oggi, si finisce diritti nelle top ten dei dischi più venduti. I botti hanno bisogno anche di un supporto importante non si può fare tutto da soli. L’industria discografica, a tempo debito, doveva fare una sua radio. Una sorta d’informazione discografica sulle nuove uscite. Invece si sono concentrati solo sui cd, sui soldi e si sono persi i sogni e le speranze di un tempo. Sono spariti i produttori e l’unico valido in circolazione è Canova. Una volta c’erano duemila manifestazioni musicali: da “Un Disco Per L’Estate” al “Festivalbar”. Tutti i cantanti avevano l’opportunità di essere ascoltati. Tutti, dal primo all’ultimo. Oggi, invece, ti parlano di “target”, un modo relativamente carino per dirti: non ti voglio!
Continuamo la rassegna con Dannis Fantina che va dritto contro Maria De Filippi: il primo vincitore del talent show Amici – all’epoca era ancora Saranno Famosi – si aspettava di essere “sfruttato” di più dal punto di vista discografico e disse di lei: “Se la incontrassi per caso probabilmente lei cambierebbe strada. Visto che ho provato più volte a contattarla ma con grosse difficoltà, non so per quale motivo. Io non sono Marco Carta, non ho il numero diretto di Maria. Non sono così importante come lui. Si comporta così con tutti quelli della prima edizione a quanto ne so, che da parte sua è stata proprio dimenticata. “
In quell’occasione però Maria non stette zitta e in riferimento all’accusa rispose attraverso le pagine di Vanity Fair: Sui giornali mi dipinsero come la stronza che crea illusioni. Lui stesso, poi, mi ha dato la colpa del suo fallimento ma io non mi sono sentita in colpa: semplicemente mi sono detta che la storia non doveva ripetersi. Ecco perché oggi cerco di dare ai ragazzi buoni consigli anche contro la volontà delle loro case discografiche. E loro, sapendo che non ho interessi economici, si fidano di me. Non prendo un euro dai loro prodotti discografici e, finché lo vorranno, io per loro ci sarò. Per me è troppo importante che non finiscano male: non voglio più leggere che li ho mollati.
Si dice che fra dire e il fare ci sia di mezzo il mare e qualcosa deve essersi inceppato per impedire a Maria De Filippi di assolvere alle sue buone intenzioni, visto che l’ultimo a lamentarsi in ordine di tempo del “sistema” di cui lei è personaggio di spicco, è una sua vecchia conoscenza: Valerio Scanu, sul cui eccezionale talento vocale e popolarità acquisita nel corso della sua permanenza ad Amici8 la conduttrice ha costruito il successo sia di quella edizione del talent show sia della “incolpevole” vincitrice a sorpresa. Ebbene, Valerio Scanu noto per essere uno che non le manda a dire infischiandosene totalmente delle possibili conseguenze, non invitato al Coca Cola Summer Festival 2016, come detto in apertura articolo, e in risposta ad una recente dichiarazione della De Filippi che asseriva di volergli bene e di apprezzarlo, nella sua umana delusione, ha scritto nella sua pagina social un messaggio che nella sua sintesi fa intuire e conferma quanto già denunciato da chi lo ha preceduto :
“Questo è il bene che qualcuno dice di volermi…Ma d’altronde dovevo aspettarmelo. Quest’anno non ci sarò al Coca-Cola Summer Festival che come sapete è prodotto dalla Fascino PGT società di Maria De Filippi”. “La musica italiana fortunatamente non è solo quella che ci propinano continuamente, fatta di accordi commerciali, scambi, favori personali e pressioni delle major – ci vogliono far credere che sia solo QUELLA ma non è così… Prima o poi questo sistema cadrà e FINALMENTE la musica, quella vera, quella che arriva ai cuori della gente… sarà LIBERA”.
Per finire a supporto di quanto riportato sopra ad ulteriore testimonianza di una verità che si tende a soffocare e per concludere, in un video le parole di Rossana Casale che, intervistata in occasione del premio Bianca Da Ponte, si esprime contro i discografici e invita gli artisti a non mollare … Ascoltatela soprattutto dal min 3.03