A proposito dei fatti di Corinaldo il parere di Lorenzo Lattanzi, Presidente Aiart Marche sul Resto del Carlino dell'11/12/2018.
Leggo sui social lo smarrimento di molti genitori e sento forte l’esigenza di cercare di dare un senso allo strazio di questa tragedia, non soltanto come presidente di un’associazione che si occupa di educazione mediale, ma soprattutto come genitore di due adolescenti.
Grazie proprio ai social e alla reteabbiamo avuto notizie in tempo reale da Corinaldo. Stavolta i dispositivi non possono essere il bersaglio facile di questioni educative spiazzanti per il mondo adulto. Come mai non conosciamo la musica che ascoltano i ragazzi? Perché non troviamo il modo e il tempo di parlarne con loro, di confrontarci? La musica trasgressiva non è certamente una novità recente, come non può esserlo l’allarme rispetto a cantanti che fanno della trasgressione il loro leitmotiv. Anche la solita stucchevole retorica sul disagio giovanile sembra non funzionare. Altrettanto inutile lo sdegno sul genere musicale trap, sul quale nel recente passato come associazione ci siamo espressi con termini tutt’altro che teneri, ma che di questo dramma rappresenta solo il cupissimo sottofondo. Ma in questa vicenda due insegnamenti mi sembrano fondamentali. Il primo, legato alla possibilità di un uso positivo dei social soprattutto da parte dei genitori, sta nell’imparare a condividere il coraggio di andare controcorrente, rispondendo qualche no alle richieste dei nostri ragazzi che in questo modo possono apprezzare il gusto dell’originalità. Infine, dare un senso al martirio di Eleonora, la madre di quattro figli che venerdì sera decidendo di accompagnare sua figlia in discoteca con il suo sacrificio è riuscita a salvarle la vita. Si è lasciata coinvolgere pagando un prezzo decisamente troppo alto, ingiusto, ma che rappresenta il rischio e al tempo stesso il valore immenso dell’educazione. Facciamone tesoro.
Lorenzo Lattanzi
Presidente Aiart Marche
da il resto del carlino dell'11/12/2018