E' Lorenzo Lattanzi, presidente regionale dell’AIART, il vincitore dell’edizione 2018 del premio Giannatelli, prestigioso riconoscimento che premia la migliore tesi di Dottorato di Ricerca nell’ambito della media education.
Lattanzi, insegnante di Scuola Primaria, ha infatti realizzato un progetto di ricerca presso l’Università Cattolica di Milano sul tema “Ripensare l’Educazione nell’Era Digitale” che – grazie al premio – presto diventerà un libro. La consegna è avvenuta a Lucca, nell’ambito della Summer School del MED, Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione, un intenso seminario formativo con i maggiori studiosi nel campo dell’educazione mediale. La motivazione data dalla commissione è stata: «Il testo dimostra una adeguata padronanza sia del quadro teorico di riferimento sia dell’impianto metodologico della ricerca, toccando argomenti di indubbia importanza nel campo della Media education. Lo svolgimento del lavoro si avvale di una scrittura efficace sul piano descrittivo e critico».
L’edizione di quest’anno si è aperta con i contributi di David Buckingam, professore alla Loughborough University e al Kings College di Londra, Pier Cesare Rivoltella, Università Cattolica di Milano, Guido Gili, Università del Molise e Roberto Trinchero, Università di Torino, autori di autorevoli pubblicazioni sui temi dell’educazione mediale. Lo stesso presidente dell’AIART marchigiana, da anni in prima linea nella formazione dei ragazzi e degli adulti (in particolar modo docenti e genitori), ha condotto una sessione dei lavori affrontando il tema «Quello che vedi è reale, ma non è vero! Media Education ovvero rieducare lo sguardo».
Il concorso è dedicato a Roberto Giannatelli, fondatore del MED e presidente onorario fino al 2012. Padrino europeo della Media Education, rettore magnifico dell’Università Pontificia Salesiana, nonché fondatore e preside dell’Istituto di Scienze della Comunicazione sociale. Le tesi dovevano avere per oggetto la Media Education a partire da concetti chiave e fondanti quali: socializzazione mediale, competenze sui media e sulla multimedialità, l’emancipazione, la cittadinanza, l’inclusione ecc. attraverso i media, alla luce dei cambiamenti socio-culturali moderni, mantenendo sempre una specularità di riflessione fra prospettiva pedagogica e prospettiva socio-comunicativa. La selezione avviene con la modalità di blind peer review mediante l’esame del testo da parte di tre docenti di università italiane diverse, inviato in forma anonima e senza riferimenti all’ateneo nel quale è stato svolto.
L’Aiart (associazione italiana ascoltatori radio e tv) onlus nasce nel lontano 1953 per rispondere all’esigenza di affrontare il problema pedagogico determinato dai media, sostenere Scuola e Famiglia nella comprensione dei nuovi linguaggi mediali, promuovendo la tutela degli utenti con azioni di denuncia e formazione ad una fruizione critica di tutti i contenuti. Conosciuta da sempre come associazione spettatori, dal 2017 – lasciando inalterato lo storico acronimo – ha modificato la propria denominazione in associazione cittadini mediali, più aderente al contesto comunicativo attuale e con il richiamo esplicito ad una cittadinanza attiva e responsabile online e offline. L’Aiart Marche ogni anno organizza decine di incontri sul territorio regionale, specialmente nelle scuole, avvalendosi di esperti volontari. Ha avviato collaborazioni anche con diversi atenei e collabora spesso con la Polizia Postale nelle azioni di prevenzione e contrasto dei principali fenomeni di devianza nei comportamenti web-mediati. A Macerata fa parte della RED (Rete per l’Educazione Digitale) che vede al suo interno numerosi volontari in prima linea nell’ambito educativo legato alla tecnologia.
Nella foto: Gianna Cappello (presidente nazionale MED), Lorenzo Lattanzi (pres. Aiart Marche) e Roberto Farnè (Università di Bologna, presidente della commissione del premio
Fonte emmetv.it