«Un episodio increscioso che purtroppo rappresenta il triste epilogo di un corecom “fantasma”, fortunatamente prossimo alla scadenza»
non usa mezzi termini Lorenzo Lattanzi, presidente regionale AIART Marche in riferimento ai tweet del vicepresidente corecom Francesco Capozza sul suicidio della ragazza napoletana vittima di cyberbullismo. «A parte i rapporti umanamente cordiali col presidente Colonnella – aggiunge Lattanzi - in questi anni non vi è stata mai la possibilità concreta di realizzare incontri formativi insieme al corecom nonostante i numerosi inviti e la nostra costante disponibilità “a costo zero” da noi testimoniata con decine di eventi realizzati nel territorio regionale. Soltanto nell’ultimo anno abbiamo incontrato oltre duemila ragazzi nelle scuole superiori e un migliaio di genitori e insegnanti. A questo punto, oltre ad esprimere piena condivisione con la richiesta di dimissioni di Capozza, espressa a mezzo stampa dal presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, sentiamo il dovere morale di esigere a nome dei nostri iscritti e dei cittadini marchigiani dal Presidente Ceriscioli, dalla Giunta e dall’intero consiglio regionale una radicale inversione di tendenza - conclude Lattanzi - Non si usi più il corecom come “poltronificio” per politici in stand-by, ma gli incarichi vengano assegnati mediante selezione pubblica o cooptazione con i vari curricula pubblicati sul sito della regione. Impensabile una proroga, ora si rispetti la naturale scadenza di ottobre. Il ruolo del corecom è cruciale e merita professionalità e competenze che non si possono improvvisare e che non devono in alcun modo essere considerate dalla politica un optional terreno di lottizzazione».
Il triste epilogo del CORECOM fantasma