Martedì 26 marzo alle ore 11, in aula 1, presso il Dipartimento di scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata, verrà presentato il volume dal titolo “Forme di comunicazione criminologica. Il crimine come processo comunicativo” (Aras ed, 2018), autore Giacomo Buoncompagni, dottorando di ricerca in sociologia e presidente Aiart Macerata.
Il saggio non solo analizza il comportamento criminale come forma di comunicazione, ma si addentra nei meandri delle nuove tecnologie digitali, delle serie tv, della spettacolarizzazione mediatica, della prevaricazione sull’altro come forma deviante di salvezza individuale e collettiva, fino a parlare di sette, del sexting, dell’ ’inconscio digitale”, di “estimità”, carceri e gangs. L’iniziativa, ospitata all’interno del corso magistrale d Psicologia sociale e della famiglia tenuto dalla prof.ssa Alessandra Fermani, vedrà gli interventi di esperti nel campo delle scienze giuridiche e sociali che approfondiranno, partendo dalle tematiche affrontate nel volume, temi complessi e attuali come la devianza minorile e le politiche sociali, il cyber terrorismo e il ruolo dei media, la violenza online e l’educazione in rete.
Interveranno la prof.ssa Alessandra Fermani (Università di Macerata), la dott.ssa Patrizia Giunto (Direttrice Ufficio Servizio Sociale Minorenni AN), Raffaele Daniele ( Presidente RED e Isp. Polizia Postale MC), Annalisa Plava (dott.ssa in criminologia, cultore della materia in web society and globalization, Università di Bologna) e replicherà l’autore al termine degli interventi spiegando il concetto di “Comunicazione criminologica” e lo stretto rapporto tra comunicazione, informazione e comportamento deviante.